carcelen_giovani1-640x481Passione per Dio, passione per i giovani

Riceviamo e trasmettiamo una testimonianza giunta dall’Ecuador dopo il trasferimento di suor Gabriela Rios. I cambiamenti di comunità, nel caso specifico quello di Suor Gabriela, non sono l’occasione per fare l’apologia delle persone, ma, come testimonia questo scritto, ci permettono di vedere il cammino umano percorso e quello che Dio, per mezzo delle persone, ha seminato nel suo «campo» e di rendergliene grazie. La cura pastorale di san Vincenzo Grossi per i giovani oggi si prolunga nelle comunità e nelle suore che per vocazione e per grazia cercano di vivere da appassionate a Gesù e alla vita dei giovani, con l’intento di «accendere» con creatività e perseveranza scintille in ognuno di loro, perché siano luce sul monte e sale della terra per la loro comunità parrocchiale .

Ho collaborato con suor Gabriela Rios per alcuni anni nella pastorale giovanile zonale di Quito-nord. Ci incontravamo, insieme ad altri animatori, abbastanza frequentemente per un confronto e uno scambio su temi di formazione dei giovani e per organizzare alcune proposte per le nostre comunità giovanili. Ho sempre percepito che l’energia dei suoi interventi derivava dal Carisma del suo Istituto, carisma che più volte lei stessa aveva sintetizzato, in una frase del suo Fondatore, il quale chiedeva di «non lasciar intentato nulla per operare in mezzo alla gioventù tutto il bene possibile».

Quando mi ha comunicato che veniva trasferita, non mi sono meravigliata perché, nel percorso della vita religiosa, «i cambiamenti di comunità» sono previsti e sono momenti forti e carichi di significato spirituale e umano.

La forma di vita che abbiamo scelto ci chiede, infatti, di vivere in comunità «de paso». Ma saper «passare» in una comunità è un «arte», che va nutrita dalla consapevolezza che si è «al servizio e a disposizione dell’altro» in totale libertà e verità. Un caro amico prete mi diceva sempre: «Il prete e la suora, là dove operano, sono di «passaggio». Quella che resta nel tempo, a prescindere dalle singole persone, è la comunità» .E aggiungeva: «E poiché nella comunità siamo in transito, il nostro compito è quello di… far scoccare la scintilla».

Suor Gabriela nel corso dei dieci anni, o poco più, durante i quali  è «passata» in questa comunità di Carcelen Bajo- Quito ha acceso molte scintille, perchè ha cercato di avvicinare numerosi giovani al vangelo, comunicando in tante forme e modi, che per ognuno di loro «valeva la pena» conoscere il Maestro e coltivando il desiderio segreto che ogni giovane potesse dare alla Buona Notizia una opportunità che fosse realmente tale per lui. Il cammino di evangelizzazione che con lei e per le nostre comunità giovanili abbiamo pensato e portato avanti ha lo scopo di far incontrare  i ragazzi «face to face» con l’amore del Maestro per ciascuno di loro e, grazie a questa esperienza fondante, riuscire a prendere la decisione di assumere lo stile di vita del vangelo come la chiave di tutta l’esistenza. Queste sono le due colonne su cui poggia l’intero percorso della comunità giovanile di Carcelen Bajo: un’esistenza liberata dal Vangelo e resa felice dal sapere di essere amati gratuitamente

Nulla di straordinario nel suo servizio, perché come Figlia dell’Oratorio lei diceva sempre che le era chiesto di trascorrere «buona parte della vita in mezzo alla gioventù»…, amandola come l’ha amata Gesù .

La «despedida» di suor Gabriela, – il saluto -, è stata caratterizzata da preghiere e riflessioni preparati dai giovani della parrocchia. Nei luoghi  del quartiere in cui hanno voluto vivere questi momenti, come nei gesti e nelle  parole hanno voluto esprimerle il GRAZIE per essere stati avviati e accompagnati nel cammino col Maestro.

Suor Nancy A