Riconosco che il Covid, come per molti, ha lasciato anche noi a piedi, sprovveduti e disorientati. Mai ci eravamo resi conto tanto da vicino quanto la nostra vulnerabilità fosse esposta ed attaccabile. La nostra fragilità è stata messa allo scoperto davanti al mondo,  e per precauzione, per prudenza abbiamo deciso di rimanere in casa per proteggere noi stessi e gli altri. Però il virus si è infiltrato dalle fessure, da sotto la porta e ci ha colpito duramente, per parecchi mesi e ha cambiato la vita del mondo e anche la mia, la nostra. Papa Francesco ha detto che, la pandemia e lo sconquasso che ha  provocato, sono state una  minaccia a far naufragare la barca sulla quale ci troviamo tutti  e ha messo in evidenza le nostre debolezze. La pandemia e lo stato di emergenza hanno tolto la maschera alle false sicurezze, sulle quale abbiamo edificato i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità. Leggendo la lettera del papa ai giovani per la GMG mondiale 2021 nelle chiese locali, non posso essere sorda agli interrogativi che mi pone come figlia dell’Oratorio dedita alla gioventù, bambini  e famiglie…La prima parola che mi ha colpito è stata «Alzati!». È la parola chiave per questi momenti nei quali incomincia ad apparire un po’ di normalità, anche se mi sembra ancora di essere in un dormiveglia. «Alzati» è una parola che mi fa pensare che anche se sto facendo il meglio possibile continuo ad essere attaccata alle mie sicurezze, al mio sapere, alle mie tecniche di attrazione nell’apostolato, a camminare ogni giorno senza interrogarmi. È ora di alzarsi! «Questo tempo tanto sorprendente, impensato e insperato ci spinge a non fermarci, a continuare  a scoprire  i cammini che lo Spirito ci sta indicando per riprenderci pastoralmente…a riaccendere i nostri sogni, a discernere insieme il volto di Dio che ci toglie dalla pandemia» (Mons Martin Fassi). Per questo «Alzati!», prendi la tua creaturalità non come un impedimento per andare avanti, ma come un valore, come la porta stretta necessaria per entrare nel Regno.

«Signore, io stessa come il cieco, voglio ascoltare la tua voce che mi dice: Stella, alzati e va, corri, esci. Lasciati evangelizzare dai poveri, dai deboli, dai sofferenti, impara dalla loro resilienza, dalla loro carità, dalla loro perseveranza».

suor Stella Maris Rodriguez