Immacolata, annuncio di speranza

Maria fu concepita come noi, nel segreto di un grembo. E che fosse senza colpa di peccato sin dall’inizio, i suoi genitori non lo seppero mai.

E lei lo seppe? Quando?

Furono le insolite parole dell’angelo: «Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te», che le aprirono una fessura sulle «grandi cose», che Dio aveva da tempo incominciato a fare in lei, anche se non riusciva ancora a chiamarle per  nome.

Sapeva che si trattava di un dono gratuito e che non se l’era meritato!

Il sensus fidei dei credenti è arrivato molti secoli prima del dogma dichiarato nel 1854: il popolo aveva intuito e riconosciuto, senza argomentazioni teologiche, ma per deduzione, che Maria era senza colpa di peccato dal primo istante! La «tuttasanta» e la «tota pulchra»! In Lei bellezza e santità si identificavano.

Anche noi siamo stati sfiorati da questo dono: «Benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità».

La solennità liturgica dell’Immacolata Concezione di Maria non solo mostra il dono che Dio le ha fatto, è anche la festa della speranza. perchè Maria, della nostra stirpe, è annuncio e promessa che anche noi tutti siamo chiamati a essere riflesso dello splendore di Dio. Dio è dalla nostra parte, come è stato dalla parte di Maria.

Maria, mai contagiata dal peccato e sempre ricolma di Dio, è madre di una umanità nuova. Il privilegio che lei ha ricevuto è il segno che il primigenio progetto di Dio si sarebbe attuato sulla umanità.

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