Ecco l’uomo!

«Ecco l’uomo» gridò Pilato esibendo Gesù alla folla, «l’uomo che voi mi avete consegnato come un malfattore, che avete rinnegato come un traditore, che avete accusato come un bestemmiatore e un usurpatore».

Che cosa ancora poteva aggiungere lui, governatore romano, che secondo il diritto di Roma non lo aveva trovato colpevole di nulla?

Infatti non ha detto: «Ecco l’imputato!», oppure «Ecco l’incriminato!» .

Ma era ancora UOMO?

Era un uomo sfigurato dalla flagellazione, umiliato dalle false accuse, deriso nella sua identità profonda, violato nella sua dignità, in balia dell’integralismo religioso,  della ignavia dell’autorità giudiziaria e della ferocia di una folla sobillata.

Ecco, Lui è l’uomo dei dolori, davanti al quale giriamo istintivamente il volto!

Risuonino ancora oggi le parole di Pilato per prestare attenzione ad ogni uomo o donna o bambino di cui le vicende sinistre della vita hanno oscurato la dignità. Frenino l’istinto comune  e diffuso di guardare dall’altra parte!

Per noi, cristiani, tutto quello che abbiamo fatto o negato ad uno dei più piccoli del mondo, lo abbiamo fatto o negato a Gesù.

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