Domenica della «Parola»

Oggi, terza domenica del tempo «per annum» o tempo «ordinario», è la «Domenica della Parola» istituita da papa Francesco per riscoprire la centralità della Parola di Dio nella vita della comunità e delle persone.

Dio comunica attraverso parole, non con tuoni, fulmini, effetti speciali, semmai quelli annunciano la sua presenza.

Non è casuale, inoltre, la scelta della data, a ridosso della Giornata del dialogo con gli ebrei e della Settimana di preghiera per l’ unità dei cristiani.

La Sacra Scrittura, infatti, ha valore di unione. Due popoli di due religioni diverse, ebraica e cristiana preghiamo gli stessi salmi, leggiamo le stesse parole, preghiamo con le stesse preghiere.

Anche con i fratelli delle Chiese protestanti abbiamo in comune la Parola di Dio.

Questo costruisce legami da cui partire nel cammino verso l’unità.

La Bibbia, ci ricorda il papa nel suo Motu proprio, non è un libro per pochi privilegiati, bensì il libro del popolo di Dio

La Parola è urlo, è ruggito dei profeti, è grido del povero; a volte è invece semplice sussurro nella notte, sogno, brivido nell’anima, oppure il racconto di una storia. È l’umiltà di Dio che bussa al cuore dell’uomo in modo semplice, disarmato, nel totale rispetto di ognuno. (Ermes Ronchi).

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