«Di me sarete testimoni»

Papa Francesco è il papa dei sogni! Non perché vive tra le nuvole, ma perché vede lontano.

Anche nel messaggio per la giornata missionaria mondiale 2022 condivide uno dei suoi sogni. Egli immagina una «chiesa tutta missionaria e una nuova stagione dell’azione missionaria delle comunità cristiane».

Venendo da un continente considerato per cinque secoli terra di missione, egli sa che la tradizionale azione missionaria ha esaurito la sua forma tradizionale di esprimersi, prima di tutto perché le chiese che inviavano i missionari non hanno più vocazioni, ma anche perché le chiese autoctone sono diventate autonome, e a loro volta missionarie.

La chiesa, dice papa Francesco, è chiamata non solo ad avere dei missionari che rappresentano la generosità e la disponibilità delle chiese locali, ma ad essere «tutta missionaria».

Queste parole, se da un lato sollevano alcuni dal timore di dover raggiungere terre lontane o di incontrare popoli sconosciuti, dall’altro chiedono una grande apertura di mente missionaria (non quella che fa dire prima gli italiani…), una disponibilità del cuore ( non  quella che fa dire aiutiamoli a casa loro…) e un’opera che non fa distinzione di persone, di tempi…e di età.

Infatti la missione a cui pensa il papa, non è per pochi, come a dire per quelli che hanno una vocazione speciale, ma è alla portata di tutti. Egli, infatti, suggerisce di vivere la vita personale e comunitaria in chiave di missione.

La missione affidata da Cristo ai discepoli è non solo a compiere delle opere, a fare la missione, afferma il papa nel suo messaggio, ma anche e soprattutto a «essere testimoni di Lui. Ovunque vadano,  dovunque siano».

«Di me sarete testimoni».

L’essenza della missione, ricorda papa Francesco, è “portare dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù (il suo mistero pasquale), perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo» (2 Cor 4,10).

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