Uniti per la consacrazione a Maria, Regina della pace, di Russia e Ucraina

Mentre proseguono gli sforzi diplomatici internazionali per mettere fine a un massacro di persone, il papa invita tutti i vescovi del mondo e le loro chiese a unirsi a Lui, oggi, solennità dell’Annunciazione, in una preghiera di affidamento al Cuore Immacolato della Madonna, non solo dell’Ucraina, ma anche della Russia e di tutti i paesi vittime e artefici di altre guerre in atto.

Consacrare, nel contesto della fede cristiana, è una cosa seria. Significa separare dal mondo e affidare a Dio qualcosa, in questo caso due nazioni. Nel caso dell’Ucraina, consacrarla vuol dire affidare questo popolo alla protezione divina mentre si trova nella prova drammatica di un’aggressione militare da parte di un esercito molto più forte. Nel caso della Russia, significa reiterare un gesto già compiuto.

Consacrare Russia e Ucraina insieme significa ricordare ai due popoli le loro comuni radici cristiane, grazie alla conversione del principe Vladimiro avvenuta proprio a Kiev nel 988.

La consacrazione del 25 marzo ci ricorda che solo Cristo è il Signore della storia e soltanto la conversione dei popoli può avvicinare il traguardo della pace.

L’Atto di affidamento attuale non è una novità ma si rifà alla richiesta della Madonna ai tre fanciulli a cui è apparsa a Fatima nel 1917. Per questo in contemporanea alla preghiera del papa nella Basilica di san Pietro, il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere pontificio, lo compirà a Fatima come inviato del Papa.

«La Regina della pace preservi il mondo dalla follia della guerra».

È possibile seguire le-dirette tv e streaming alle 17.00 (ora italiana), (qui il libretto della celebrazione presieduta dal Papa),  ma anche partecipare nella proprie diocesi alle iniziative che i vescovi di tutto il mondo hanno organizzato secondo orari e modalità proprie. 

Chi è impossibilitato può pregare personalmente la preghiera che in questo link è possibile trovare in diverse lingue. 

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