Quaresima, ceneri, inverno e potatura

Accogliamo, in questo primo giorno di quaresima, l’invito del Papa all’intensificazione della preghiera e al digiuno, anche se già previsto per il mercoledì delle Ceneri, come forma di intercessione perché il Signore infonda e consolidi nei governanti sinceri e concreti propositi di pace.

La Quaresima, come ogni esperienza cristiana, accompagna il credente e, anche la sapienza della natura, primo libro della parola di Dio, diventa scuola di vita per questo tempo.

Nelle case dei contadini, durante l’inverno, le ceneri del focolare venivano raccolte e in primavera, prima della semina erano sparse nell’orto, per rendere la terra più fertile, per darle nuova energia. Oggi, mercoledì delle ceneri, esse vengono sparse sul capo dei fedeli e possono avere il significato, non solo o non tanto «ricordati che devi morire» ma «ricordati che devi essere fecondo».

Nell’emisfero nord, la Quaresima, inizia sempre d’inverno, l’ultima delle stagioni, e termina in primavera. Nessuna primavera è mai stata cancellata da alcun inverno, per quanto lungo e rigido. Prima o poi la nuova stagione si fa strada. Allo stesso modo e ancora di più, Dio non si spaventa davanti a nessuna delle nostre rigidità. La Quaresima è il tempo del seme dentro la terra.

Prima della fine dell’inverno i giardinieri potano gli alberi e li riportano all’essenziale non per mortificarli ma perché in primavera ritrovino energia. 

La Quaresima è un tempo favorevole per aiutarci a distinguere nelle nostre vite ciò che è permanente, da ciò che è effimero, è un dono, non per mortificarci ma per prepararci a dare frutti… di conversione.  

La quaresima è un tempo di speranza, di attesa che la Vita possa trovare la sua strada per affiorare e debordare.

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