«Viandante, non c’è cammino. Il cammino si fa andando» (Sinodo 3)

A poche settimane dalla data di inizio del Sinodo sulla sinodalità, le iniziative di coinvolgimento e di ascolto da parte delle diocesi stanno entrando nel vivo, seppur con un po’ di fatica e con un certo senso di smarrimento. Questa volta infatti non si tratta di seguire un programma già segnato e delineato, ma, come dice il poeta Antonio Machado:

«Viandante, non c’è cammino,
il cammino si fa andando.
Andando si fa il cammino».

In questo sinodo non c’è una relazione visibile della partenza con l’arrivo, la Chiesa tutta, come viandante, si è messa in cammino, pronta – speriamo – a lasciare i sentieri già segnati per avventurarsi verso mete inesplorate, verso percorsi inediti e aperti al nuovo.

Una giornata che ha avuto una grande eco e che segna certamente una novità di stile è stato l’«evento lancio» del progetto della Conferenza episcopale lombarda «Giovani e Vescovi» il 6 novembre scorso nel duomo di Milano. Il titolo lascia ben intuire chi siano stati i protagonisti della giornata. La modalità di svolgimento – che ci verrà raccontata nei prossimi post – mette in luce le tre opportunità che il Sinodo può offrire alla Chiesa: essere «un luogo aperto, una Chiesa dell’ascolto, una Chiesa della vicinanza», con la consapevolezza che «quando entriamo in dialogo, ci mettiamo in discussione, in cammino, e alla fine non siamo gli stessi di prima, siamo cambiati» (Papa Francesco).

Il percorso aperto a Milano, in cui i ragazzi si sono confrontati sulle cose importanti della vita e hanno condiviso con i vescovi esperienze, sogni, criticità e aspettative, ha fatto emergere fortemente il loro desiderio di raccontarsi, la loro grande esigenza di eticità, di impegno e di autenticità, unita alla voglia di fare; un ritornello di quella giornata è stato proprio: fatti, non parole. E poi la rivendicazione di un ruolo verso il futuro, insieme alla richiesta di esperienze di confronto comunitario e di corresponsabilità. Insomma, aria fresca!

Tutto questo non lascia indifferenti noi Figlie dell’Oratorio, da sempre animate dalla passione educativa delle giovani generazioni. Abbiamo voluto raccogliere le risonanze e i racconti di alcuni giovani che hanno partecipato, provenienti da diverse diocesi della Lombardia. Anche noi vogliamo metterci in ascolto di quanto lo Spirito dice alla Chiesa attraverso la voce dei ragazzi, anche noi vogliamo camminare insieme a loro «non per fare un’altra Chiesa, ma una Chiesa diversa», perché, come dice ancora papa Francesco, «partecipare tutti è un impegno ecclesiale irrinunciabile, che ci viene dato in forza della nostra fede battesimale, pur nella differenza dei ministeri e dei carismi».

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