Considerazioni per l’ultimo giorno dell’anno

Cos’è il tempo?

È davvero questa serie infinita di numeri che si rincorrono, di lancette che fanno il giro e pagine di un calendario da strappare?

Esiste un tempo esterno ed un tempo interno. Quello esterno è il tempo degli orologi, dei calendari…

Il tempo interno è una emozione e lo si può vivere in lunghezza: monotono, sempre uguale…, o in larghezza con i suoi alti e bassi. Gli uomini studiano come allungare la vita e invece bisognerebbe solo allargarla.

Riepilogare un anno, scorrendo l’agenda con gli appuntamenti, gli impegni portati regolarmente a termine sembra una fotografia troppo scolorita per raccontare come sono andate veramente le cose, ci manca un pezzo.

Dove sono le decine di abbracci, di sorrisi, il centinaio di nuove persone conosciute, le decine e decine di tramonti assaporati, le migliaia di passi, gli infiniti battiti di ciglia dallo stupore…i profondi e innumerevoli sospiri, preghiere mute a un Dio invisibile ma vicino?

Tutto questo non ci sta ad essere ingabbiato nei numeri, nelle date del calendario. Hanno il loro fluire, il loro momento e di nessuna di esse si trova traccia nell’agenda. Ma sono proprio loro che danno un senso al giorno e alla notte, che fanno di te, di me, non un ingranaggio del grande orologio della storia, ma un essere unico e irrepetibile che ad ogni alba esce dalle mani di Dio, come fosse per lui il giorno della creazione, perché quello è un nuovo giorno, al sapore di consapevolezza e con il profumo di crescita.

 

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