La solennità di tutti i Santi

Di origini antichissime, per alcuni studiosi questa ricorrenza sembra affondare le radici perfino nel paganesimo, con la festa di Samhain, il capodanno celtico. Altri pareri discordanti fanno notare che i festeggiamenti per Tutti i Santi cadevano in giorni ben diversi, in base al paese in cui venivano celebrati e solo nel sesto secolo, Papa Bonifacio IV ha stabilito tale festa nella giornata del 1° novembre, forse per conferire una veste religiosa al capodanno celtico e ad un’altra festività romana, nel tentativo di cristianizzare queste feste pagane che cadevano appunto ai primi di novembre.

Santità è una parola che mette soggezione, che impaura, eppure è la nostra vocazione. C’è una storia apparente, fatta dai forti, dai potenti, dagli astuti, e un’altra sotterranea, dimessa, nascosta i cui protagonisti sono i miliardi di persone i cui nomi non entreranno mai sui libri di alcun genere.

Santità non è eroicità, santità è fedeltà!

Ce lo conferma san Vincenzo Grossi in un suo scritto:

«La santità dipende meno da ciò che facciamo, che dal modo con cui lo facciamo. I Santi in generale fecero poche cose. Questo significa che nelle opere buone la sola cosa importante è l’amore con cui le informiamo».

Noi valutiamo il valore di una azione dalla risonanza che suscita, dalla notorietà di cui viene circondata, ma questo è un addentellato del marketing; per la maggior parte di noi il valore delle azioni non dipende dalla loro dimensione né visibilità.

Continua san Vincenzo Grossi: «Iddio non guarda né alla piccolezza, né alla grandezza delle opere nostre; guarda al momento, al motivo dell’azione, alla forza che l’informa e la muove. Ma questo momento esige vigoria, sforzo grande. I santi mettevano un grande impegno nelle loro azioni anche più piccole. La loro potenza era l’amore, la loro pietra di paragone la purità d’intenzione».

Oggi è la festa di tutti i Santi, di coloro che hanno raggiunto il segreto della felicità. È una festa per meravigliarci: il mondo e la storia sono ancorati ai santi, hanno un disperato bisogno di loro, anche di «quelli della porta accanto» per non perdere la speranza che la felicità è alla portata di chi la cerca in Dio.

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