Il tesoro di famiglia

Se volessimo contare le suore Figlie dell’Oratorio defunte dagli inizi ad oggi, sicuramente sarebbero un numero considerevole, una «schiera» per usare il linguaggio della Scrittura.

C’è tra noi la consuetudine di ricordarle nelle intercessioni dei vespri, nominandole, disponendo di un elenco che ne riporta la data del «dies natali». Questo breve e quasi sfuggevole ricordo che giorno dopo giorno, nel corso dell’anno, le richiama tutte alla memoria, può avere un significato più profondo di un segno di riconoscenza o di devozione, e di suffragio.

Noi ricordiamo le suore defunte, perché sono le nostri madri nel carisma, ognuna per la sua parte, piccola o grande, valorizzata o ignorata. Sono state «i profeti» che ci hanno indicato il modo di vivere la consacrazione da Figlie dell’Oratorio, lo stile con cui seguire Gesù e servire la Chiesa, i sacerdoti e la gioventù.

 Sarebbe un esercizio davvero interessante oltre che benefico, scorrendo l’elenco delle sorelle defunte, poter dire di ciascuna una parola che ne evidenzi la caratteristica peculiare. Vengono preparati i profili ufficiali di ciascuna e le descrivono con abbondanza di dettagli. Ma la loro memoria feriale, potrebbe essere  tenuta accesa anche con una semplice parola.

Forse ci aiuterebbe a spegnere i riflettori sui limiti che inevitabilmente la persona ha manifestato e accenderli sulle tracce di sé buone e belle che ognuna ha lasciato nella vita delle comunità e dell’Istituto.

Sono il nostro tesoro di famiglia!

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