Rinuncia (Una parola… 6)

La «via dell’abbassamento»  è duramente contestata dalla costante esaltazione della «via dell’ascesa». Essere «potenti, importanti, spettacolari» entra in ogni aspetto della vita attuale mentre  il messaggio di Gesù va in direzione contraria.

Ricorda san Vincenzo Grossi che «Tutti i cristiani, senza eccezione, sono tenuti a rinunciare a se stessi. Diceva infatti Gesù Cristo a tutti: “Se qualcuno vuoi venire dietro di me… rinunci a se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Lc 14). Ciò è imposto ai coniugati e ai celibi, ai preti e ai religiosi come ai laici. Tutti i membri della Chiesa devono seguire Gesù Cristo secondo il loro stato e la loro vocazione particolare rinunciando a se stessi».

Papa Francesco quando esorta ad  andare per la strada di Gesù, afferma che «è una strada di spogliazione e che Lui stesso è diventato servo, servitore; ha accettato di  essere umiliato fino alla Croce. Per noi cristiani, non c’è un’altra strada. Un cristianesimo un po’ più umano, senza spogliazione, è un cristianesimo di pasticceria, bello, dolce!»

«Noi che viviamo nel mondo, scrive ancora san Vincenzo Grossi, non dobbiamo essere del mondo, non condividere le sue massime, il suo spirito, le sue illusioni….

Il mondo più dannoso, però, è quello che ci si presenta con il sorriso sulle labbra, che parla soprattutto di divertimenti, di godersi il tempo, di condurre una vita allegra, di essere moderati nel male, è un mondo che suggerisce che è sufficiente evitare certi eccessi …

Questo mondo ed il suo spirito sono il nemico inconciliabile della vita cristiana. Fra il cristiano ed il mondano vi è un abisso senza fondo. Nel cristiano regna l’amor di Dio fino all’oblio di sé, nel mondano regna l’amor di sé fino alla dimenticanza di Dio.

Benedetto XVI è esempio ai nostri giorni di che cosa significhi questo. Dopo esser stato uno dei «potenti» della Terra, ha rinunciato al pontificato lasciando a tutti, tra le altre eredità, un esempio di abnegazione, di capacità di avere a cuore l’interesse collettivo e basta. Tralasciando il suo.

Sintetizza san Vincenzo Grossi: «Rinunciare a se stessi è, dunque, lo stesso che regolarci non secondo le massime della saggezza umana, ma secondo quelle del Vangelo. Non sono né il sangue né la carne, ma solo la fede che ci rivela il mistero fondamentale del rinunciamento».

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