Il perdono (Una parola… 16)

«Vuoi essere felice per un istante? Vendicati. Vuoi essere felice per sempre? Perdona. Vuoi guarire dal male che hai dentro? Dimentica». (Henri Lacordaire)

In un cuore pieno di rabbie e rancori non c’è posto per la felicità. Chi non perdona fa male anzitutto a se stesso. L’odio genera tristezza.

Si racconta dell’imperatore Costantino che alla notizia che erano stati lanciati dei sassi contro la sua statua, passando sorridendo la mano sulla fronte, diceva: eppure non sento alcun dolore.

San Vincenzo Grossi elenca le occasioni in cui è fondamentale mettere in campo il perdono: «Quando io vi parlo di inimicizie, non intendo quegli odii feroci che scoppiano furiosi fino al tradimento ed al sangue. Parlo di quelle ruggini, di quei rancori, di quelle inimicizie che nascono fra parente e parente, fra vicino e vicino, tra gli abitanti di uno stesso paese, inimicizie che originano da un puntiglio, da un rapporto, da un insulto vero o supposto, da un danno che si è ricevuto o si crede d’aver ricevuto ed anche da un nulla. E queste attecchiscono e se non rompono ad aperta vendetta, tuttavia mantengono un livor cupo, uno sdegno per cui negano il saluto, si rifiuta la parola, si schiva l’incontro, inimicizie che covano per mesi ed anni gettando la discordia nelle famiglie, il sospetto nelle case, il peccato per tutto».

«So che chi odia ha fondati motivi. Ma perché dovremmo sempre scegliere la strada più corta e a buon mercato? Laggiù ho potuto sperimentare come ogni atomo di odio che si aggiunge al mondo lo rende un luogo ancora più inospitale. E credo anche, forse infantilmente ma ostinatamente, che questa terra potrebbe ridiventare un po’ più abitabile solo grazie a quell’amore di cui l’ebreo Paolo scrisse agli abitanti di Corinto nel tredicesimo capitolo della sua lettera». (Etty Hillesum)

«La carità non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta». (1 Cor 13, 6-7)

Il perdono: «Allarga il cuore, genera condivisione, dona serenità e pace».

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