2 febbraio 2021: Kayròs o Kronos

Il 2 febbraio 2021, XXV giornata dedicata alla vita consacrata, avrà la sua celebrazione Eucaristica – speriamo presieduta dal papa -, ma sarà una celebrazione «spoglia dei segni e dei volti gioiosi che la illuminavano negli anni precedenti», scrive il Cardinal De Aviz, prefetto della Congregazione per la vita consacrata, nella sua lettera di augurio e di invito.

Uno stile di celebrazione a cui le restrizioni della pandemia ci hanno un po’ abituati. Saremo tutti presenti, religiose e religiosi, nel ricordo dell’immagine di Piazza San Pietro battuta dalla pioggia e deserta, percorsa dal papa, un’immagine rimasta impressa in noi come un’icona del Pastore che sembra solo e che invece abbraccia tutti.

«Non possiamo pronunciare tutti i vostri nomi, ma su ciascuno e ciascuna di voi chiediamo la benedizione del Signore affinché siate capaci di passare dall’io al noi», aggiunge il Cardinale nella stessa lettera invitando anche  ad essere «i samaritani di questi giorni, superando la tentazione di ripiegarci e piangere su di noi, o di chiudere gli occhi dinanzi alle sofferenze, alle povertà di tanti uomini e donne, di tanti popoli».

Ci uniamo alla preghiera del Papa e accogliamo il suo magistero che ci sostengono in questo tempo di santa inquietudine. Ci sentiamo, infatti, a volte impotenti, privati di progetti, delle nostre stesse opere, ma questa povertà e incertezza ci spingono ad affidarci con più verità a Dio.

Stiamo vivendo un tempo fecondo, un Kayròs e non solo un Kronos: sta nascendo qualcosa di nuovo che non siamo in grado di prevedere o programmare, ma per il quale siamo invitati a essere vigili con le lampade accese, come le vergini sagge.

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