La Croce vista dagli occhi del centurione

Il centurione, un pagano, un militare esperto di morte, non nuovo a spettacoli raccapriccianti di crocifissi, osservando la croce del Golgota ha esclamato: «Costui era figlio di Dio!»

Che cosa l’ha conquistato? Non ci sono miracoli, non risurrezioni. Solo un uomo appeso nudo nel vento.

Ha visto il capovolgimento del mondo! La vittoria è sempre stata del più forte, del più armato, del più spietato. Gesù non assomiglia ai potenti del mondo.

Nelle  sue poche parole  quasi sussurrate a causa del respiro corto, il centurione vede il supremo potere di Dio che è quello di dare la vita anche a chi dà la morte; il potere di servire non di asservire; di vincere la violenza, prendendola su di sé.

Ha visto, su quella collina, che il mondo,  quello dominato da Roma e dal suo imperatore, non è l’unico né l’invincibile.  

Gesù sulla croce ha mostrato che c’è un altro mondo, dove la morte è dare la vita.

L’ha visto! E ha creduto che solo Dio, nel suo Figlio, può generarlo.

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