Sacro Cuore: fede o devozione?

Siamo nel mese di giugno che la tradizione cristiana dedica alla devozione del Sacro Cuore. Le devozioni pur essendo fattori di forza in quanto capaci di rendere viva la fede, al contempo, possono diventare la sua debolezza quando non sono autenticamente evangelizzate. Si potrebbe addirittura parlare di un pericolo delle devozioni in quanto possono proporsi come strumento di salvezza. Basti pensare alla pratica del primi venerdì del mese che riduttivamente era considerata come un lasciapassare per il paradiso.

La spiritualità del Cuore di Cristo è sempre esistita nella Chiesa, anche se non sempre sotto questo nome. Ha ricevuto un grande impulso nel Seicento, con le così dette «rivelazioni» fatte a 

santa Margherita Maria Alacoque. 

Nei contesti attuali, i modelli e le forme seguite per secoli sono state messe in discussione così che non è esagerato dire che la spiritualità del Cuore di Cristo sembri ormai per molti essere quasi un episodio del passato

Come potrà proseguire nella Chiesa?

È Cristo stesso che continuerà ad attirare tutti a sé e al suo Cuore sacratissimo, nelle forme e nei modi che susciterà Lui.

Si può però osservare che una forma contemporanea con la quale si esprime la spiritualità del Cuore di Cristo è il culto della Divina misericordia. Tale culto è la prosecuzione, nel ventesimo secolo, di quanto lo Spirito suggerì a Margherita Maria Alacoque nel diciassettesimo. Ad una umanità devastata dall’odio e dall’egoismo, viene offerta la misericordia di Dio in Cristo, e a un mondo allontanatosi dall’unità della Chiesa e dalla stessa fede il rimedio proposto è ancora Gesù, che chiama intorno a sé le sue pecorelle.

Un rinnovato impulso alla spiritualità del Cuore di Cristo avverrà, come sta già avvenendo, anche attraverso la familiarità di tutti i credenti con la Parola di Dio: il Cuore di Gesù infatti si contempla dalle sue parole e dalle sue azioni, da noi ascoltate, contemplate e gustate.

La spiritualità del Cuore di Cristo si fa strada inoltre attraverso la riscoperta dell’adorazione eucaristica, che è espressione privilegiata dello «stare con Gesù» a tu per tu, condizione indispensabile per la vita spirituale.

Che venga dunque lo Spirito, e ci guidi per le sue strade, aprendo a noi le imperscrutabili ricchezze del Cuore di Cristo.

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