Quaresima e quarantena

Quaresima e quarantena hanno la stessa radice. Perché non scoprire quale senso può avere per noi la  loro concomitanza in questo 2020?

Lo slogan «io resto a casa»,  ripetuto come un salvavita, ci pone in isolamento dalla rete di relazioni sociali sulle quali corrono normalmente le nostre vite.

La parola del Vangelo che apre il cammino della quaresima può dare luce a questa situazione inedita  e gravosa. «Entra nella tua stanza, prega nel segreto» (Mt 6, 6).

È un invito che evoca una relazione intima, segreta con il Padre, da custodire e di cui aver particolarmente cura in questo «tempo favorevole per la nostra conversione» (Ef 5,16). Una relazione in cui lui non mancherà all’appuntamento  se noi ci faremo trovare perché «il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

È una sfida impegnativa, perché ci porta al confronto con una relazione «segreta», personale, solitaria. Ed è lì, in questo tempo segreto che si gioca la ricerca di un Dio che «vuole la sfida faccia a faccia», senza nessuno che ci veda, senza l’aiuto di altri…

San Benedetto insegna che chi prega soltanto in coro (nella liturgia) e non anche da solo (nella sua stanza), non prega mai.

Quale la mia scelta per non trascurare la ricerca di Dio, ancora più urgente ora che non possiamo «cercarlo insieme»?

Rispondi