Devozioni mariane tra le FdO: La solennità della Immacolata

Nella prassi dell’Istituto, fin dai primi anni, erano già presenti alcuni segni che esprimevano la predilezione per questa festa. In una lettera ad una suora, don Vincenzo caldeggiava la preparazione alla solennità dell’Immacolata con una giornata di «Ritiro spirituale comunitario, di astinenza e digiuno».

Nel 1912, madre Ledovina Scaglioni, nell’itinerario di discernimento in cui aveva coinvolto tutto l’Istituto per prepararsi alla richiesta dell’approvazione pontificia, invitava tutte a rinnovare i voti, unite spiritualmente nella solennità dell’Immacolata. Fino ad allora, infatti, erano stati pronunciati in forma privata e in date occasionali.

Incoraggiava tutte le suore a solennizzare questa ricorrenza in modo del tutto speciale e scriveva: «Nella festa dell’Immacolata noi tutte rinnoveremo i SS. Voti emessi nei passati esercizi spirituali e in questo modo intendiamo stringere più fortemente e con nuovo ardore questi sacri nodi perché nulla abbia a separarci dalla carità di Cristo unico nostro amore, nostro amatissimo Sposo…». Se la consacrazione è a Dio, Maria ne è la mediatrice, il modello…, per cui aggiungeva: «Da Lei, l’Immacolata, attingiamo la forza che ci rende capaci di pronunciare con la sua stessa generosità e abbandono i mille Fiat di cui è formata la nostra vita religiosa, la nostra vita di vittime».

Tutto questo è rimasto nella tradizione spirituale e nella prassi dell’Istituto, per cui la solennità dell’Immacolata è stata scelta come la data principale per le professioni – oggi degli anniversari di professione -, anche se nel tempo non è rimasta l’unica. Attualmente in questa occasione ogni suora rinnova  personalmente la propria consacrazione in forma privata durante la celebrazione eucaristica, e alla novena come alla vigilia, ma soprattutto alla festa stessa, viene data molta enfasi con iniziative particolari locali.

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