Il profumo della casa di Betania

«E la casa si riempì di profumo» (Gv 12,3).

A che cosa serve una casa piena di profumo? In fondo, quelle di Giuda sul profumo versato, non erano considerazioni proprio fuori luogo.

Cosa ce ne facciamo? Il profumo non è il pane, non è l’abito, non è necessario per vivere. Che cosa cambia nella storia del mondo un vaso di profumo?

Eppure la liturgia lo ricorda alla vigilia del triduo pasquale.

Il profumo, quello di Betania, è la gioia dell’amicizia condivisa.

È la gratuità dello stare insieme.

È il piacere di un pasto condiviso.

La tenerezza di una parola di comprensione.

Il conforto per un ascolto silenzioso e accogliente.

È un di più. Il ‘di più’ che in alcune circostanze diventa  indispensabile.

È il superfluo, necessario alla qualità della vita!

Perché quel profumo è stato una dichiarazione d’amore, come lo è ogni profumo versato.

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  1. Che belle parole …..”Perché quel profumo è stato una dichiarazione d’amore, come lo è ogni profumo versato.”
    e tutto il perdono. Felices Pascuas!