Presenza viva che indica l’Essenziale

In questo tempo caratterizzato dalla celebrazione del Sinodo dei giovani, che abbiamo seguito anche con la rubrica «Cuore aperto sul Sinodo»,  le nostre pubblicazioni si sono soffermate sulla condivisione di esperienze concrete che vivono alcune Figlie dell’Oratorio con i giovani, ma anche dei desideri, delle ansie e degli interrogativi che le abitano e le spronano a cercare vie e modalità nuove per essere presenze significative accanto ai ragazzi di questa generazione. 

Insieme all’ascolto delle suore abbiamo ritenuto importante e utile coinvolgere in questa riflessione-condivisione anche alcuni giovani cresciuti o che vivono vicino alle figlie dell’Oratorio. Abbiamo chiesto loro di condividere  qual è o qual è stata la loro esperienza con le suore e che cosa oggi si aspettano dalle Figlie dell’Oratorio. Riteniamo infatti fondamentale, come ha chiesto il Sinodo, ascoltare la voce degli interessati. Ed ecco le loro riflessioni.

Testimoni gioiose, pronte all’ascolto, che si prendono cura dei giovani con costanza e semplicità:  così mi piace definire le Figlie dell’Oratorio. Ogni parola della definizione ha un suo peso specifico. Testimoni del Vangelo , mai al centro dell’attenzione ma operando sempre nel silenzio, che indicano il Centro con Gioia. Sanno prendersi cura dei Giovani e dell’intera comunità: costanti, perseveranti anche nei momenti più duri. Nessuna modalità  troppo arzigogolata o troppo ingegnosa da sembrare «finta» ma esclusivamente il loro esserci sempre, la loro presenza, il loro essere pronte ad ascoltare; nessuna maschera ma il loro carattere con le proprie forze e debolezze. L’elemento che determina il loro essere portatrici di freschezza e novità è la voglia continua di mettersi in gioco adattandosi a qualunque situazione.

In un momento così delicato per «i giovani e la fede» mi aspetterei dalle figlie dell’oratorio che continuino a mettersi in gioco, senza rimanere incastrate in schemi rigidi e fissi, senza fossilizzarsi sui propri modi di fare e sul «si è sempre fatto così», continuando a stare nelle varie situazioni, adattandosi con la loro presenza viva che indica l’Essenziale.

Eleonora Squillace

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