Stare tra… Stare con… Stare per… la gioventù

Qualche giorno fa Marco L. chiedeva esplicitamente alle suore Figlie dell’Oratorio di condividere «alcune esperienze legate a questi tre verbi: “stare tra”, “stare con”, “stare per” che hanno come oggetto i giovani» (vedi) Dalla comunità di Milano è arrivato il post che pubblichiamo ben volentieri. Nessuna teorizzazione di concetti pedagogici, psicologici o spirituali; semplicemente il racconto di un’esperienza di vita impregnata di «quotidianità». 

All’ACISJF (Associazione Cattolica Internazionale a servizio della giovane) di corso Garibaldi, Milano, le suore stanno tra le ragazze di giorno e di notte, da più di cento anni. Ed è così anche oggi, 22 settembre 2017. A pensarci bene non sono le iniziative, le proposte, gli incontri, per lo più boicottati, che fanno la qualità e che identificano questo servizio di accoglienza, ma è proprio lo stare tra le ragazze, il vivere con loro fianco a fianco, fino a  riconoscerle per il rumore con cui trascinano le ciabatte o battono i tacchi percorrendo i corridoi e le scale.

Partecipiamo alla fatica di un esame da preparare e alla gioia di averlo superato, ascoltiamo le aspettative e le delusioni che vivono mentre muovono i primi passi  nel mondo del lavoro, sosteniamo la fiducia in se stesse e nel domani. Cerchiamo di favorire un clima in cui riescano a sentirsi a loro agio.

Lontane dalla famiglia, qui trovano una rete di relazioni non formali o strumentali con noi e tra loro; maggiorenni ma non ancora  adulte possono vivere l’autonomia senza percepirsi ignorate; provocate alla trasgressione dal  contesto  metropolitano, viene proposta una regola che guida senza che le faccia sentire segregate.

Facciamo miracoli? Non credo proprio, perché nella loro immediatezza e franchezza, le giovani ospiti non ci risparmiano la sottolineatura dei nostri limiti ed errori. Semplicemente stiamo fra loro, stiamo con loro, siamo qui per loro. Il segreto per poter continuare a coniugare questo verbo all’infinito è nello spirito con cui  ognuna di noi e come comunità lo riempiamo di significato. Questa è la nostra vocazione di Figlie dell’Oratorio.

Rispondi

  1. Esto es lo que se llamaría: ”Meter el dedo en las llagas”, no de la forma en que Tomas debía hacerlo, sino primero creyendo. La Vocación de las Hijas del Oratorio es tan real que tienen sus deditos en la herida de los Jóvenes, porque han creído y fijado sus ojos en la parte mas doliente del mundo, la Juventud hasta el presente del Siglo XXI. Inspirando en ellos el amor por el prójimo, ayudando a aceptar el amor de Cristo que no es fácil, pero como San Vicente dijo ”la via e aperta”, a seguir caminando. No pensé encontrar un carisma así de Sencillo, es una gracia estar hoy aquí. Que sea tan bonito no significa que no tenga espinas… de hecho, es muy fuerte el acompañamiento a los Jóvenes, el tratarlos como Hijos mientras huyen de sus realidades Familiares, seguramente tiempo después estos Jóvenes tendrán la oportunidad de mirar su realidad con mucha mas ternura, mucho mas amor y cambiar el ambiente familiar, uniendo aquellos sentidos humanos con los de Cristo, crucificado y resucitado.

    Gracias Hijas del Oratorio, DIOS las bendiga.

  2. Grazie, Ma Auxiliadora per le parole di incoraggiamento. Prega per noi Figlie dell’Oratorio perché sappiamo incarnare sempre più e sempre meglio un carisma che davvero si rivela ogni giorno attuale e urgente.