Sangue innocente…

bambini-siriaDon Vincenzo, ricordando i martiri, afferma che non serve conoscere i particolari della loro vita e perfino del loro martirio, perché se il tempo trascorso lo impedisce, «lo stesso tempo ce ne ha lasciato il carattere, il ministero, la missione compiuta perfettamente».

E continua. «Sui loro sepolcri leggiamo qui giace Quirino, morto per Gesù Cristo. Non sappiamo altro, ma quelle ossa rotte sotto gli strumenti del martirio ci sono care, preziose, sono un panegirico stupendo che non ammette commenti.

Quirino è morto per Gesù Cristo: questo è il più completo elogio.

Sostenere le prove della vita per Gesù Cristo è martirio, immediato di fronte ad una crisi improvvisa, prolungato per la recrudescenza  di una situazione di difficoltà».

Le stragi che in questi tempi stanno perpetrandosi nei luoghi quotidiani della vita delle persone, si prestano ad essere collegate ai martiri di cui si fa memoria nei giorni successivi al Natale. Non possiamo ritenere che morire in  un attentato o in una strage, sia sinonimo di martirio, si tratta sempre però di una morte innocente. E da quando Gesù, l’UOMO, è morto innocente, consegnato, in una lotta di poteri in mano al potere senza scrupoli, ogni vittima innocente potrebbe avere qualcosa in comune con Lui, anche se il più delle volte inconsapevolmente.

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