«Partire» è un dono

Riceviamo e trasmettiamo

Cara Fede,

partire è sempre un dono: andare incontro al diverso, all’altro da me… Dal punto di vista geografico, culturale, spirituale, religioso e sociale è sempre sano e liberante, perché apre la mente e il cuore, perché ti pone davanti il mistero dell’altro!

Avere poi la grazia di essere «inviati in terra di missione» è davvero meraviglioso, arricchente, è un autentica immersione nella realtà, l’opportunità di poter uscire dalle proprie vedute e sicurezze per abbandonarci a quello che non si conosce e di conseguenza non si controlla. Ma soprattutto è la possibilità di vivere sul serio nella propria vita il mistero dell’incarnazione. Il Maestro ha dovuto uscire dall’orbita trinitaria per andare incontro all’uomo e camminare insieme a lui, accanto, facendosi persino servo dell’uomo.

Chiedo che san Vincenzo ti conceda la grazia di un cuore aperto disposto ad accogliere e capace di lasciarsi sorprende ed interrogare dal diverso; un cuore che, in sintonia con quello del Maestro, non abbia paura di consegnarsi!

Duc in altum, Federica!

suor Roxana

 

Rispondi

  1. Hai ragione cara Rox! Partire è un dono grande, proprio per chi parte! E questa volta tocca a me! In questi mesi ho rivissuto in qualche modo gli stessi sentimenti di quando almeno vent’anni fa cercavo di capire cosa fare della mia vita. Davanti alla scelta della consacrazione, all’inizio sentivo una sorta di rifiuto. E mi dicevo: “Perché proprio a me?” col tono di chi quasi subisse un’ingiustizia. Poi pian piano quel “Perché proprio io?” si è trasformato e ha cambiato tonalità, passando allo stupore che potremmo riscontrare in chi vince il primo premio alla lotteria Italia: “Tra tanta gente che forse meritava più di me, proprio io invece vinco? Wow!!!!”
    Non è stato immediato dire il mio sì al Signore, oggi come vent’anni fa. Ma allora, dicendo quel sì, ho vinto alla lotteria. Per grazia e non certo per merito, il Signore ha fatto grandi cose per me e in me…e oso dire, anche con me! Lui che ci chiede di andare oltre, è stato il primo a farlo, ad andare oltre le mie aspettative, i miei schemi, le mie preclusioni. E so che lo farà ancora.
    Questa volta in Ecuador!