I vescovi di là del Po

Po-bassa-piacentinaHo imparato ad usare l’espressione «di là del Po» per indicare il territorio che si estende sull’altra riva del Po rispetto a quella dove sorgeva la mia parrocchia di Vicobellignano. A volte era utilizzata anche con un non so che di supponenza verso le popolazioni che vi risiedono, il loro stile di vita, soprattutto le tendenze sociali e politiche  abbastanza diverse da quelle di «qua del Po». Se le «terre» in cui mi aveva inviato il mio Vescovo erano bisognose di evangelizzazione, non lo erano da meno quelle di là del Po, perché più che altrove si erano diffuse le nuove idee socialiste, totalmente anticlericali.

Le conoscenze e le amicizie dei parroci  per i quali o con i quali predicavo le missioni popolari mi portarono nelle diocesi di Guastalla e di Reggio Emilia, appunto di là del Po. Qui si era perfino costituita  una associazione di preti, a cui avevo aderito da subito anch’io, che si mettevano a disposizione dei Vescovi locali per le missioni popolari. Missionari Reggiani 1907 bn

Dalle missioni di là del Po si è aperta la strada per la diffusione delle nuove comunità da me fondate. Questo mi ha messo nella necessità di stabilire contatti più ravvicinati con i Vescovi Mons. Andrea Sarti  di Guastalla, Mons. Vincenzo Manicardi e  Mons. Arturo Marchi di Reggio Emilia, Mons. Carlo Borgognoni  e Mons. Natale Bruni di Modena.

La solita penna un po’ graffiante ha voluto attribuire a queste relazioni, in alcuni casi divenute anche amicizie, una alternativa alla mancanza di un rapporto fluido con il mio Vescovo, soprattutto dopo che mi è stato ingiunto, indirettamente, di sciogliere l’associazione di donne a cui avevo dato vita. Ora che rileggo con serenità e distacco la mia vita e le vicende che l’hanno caratterizzata, posso assicurare che la conoscenza e l’amicizia con gli altri vescovi è nata esclusivamente dalla loro benevolenza verso la mia persona, dall’interesse per la nuova fondazione e dal bisogno dei parroci locali di trovare una collaborazione pastorale non marcatamente religiosa in un tessuto sociale diffidente e a volte anche avverso.

Guastalla-Duomo
Duomo di Guastalla

Il primo Vescovo che incontrai fu  Mons. Andrea Sarti che risiedette a Guastalla dal 1897 al 1909. Nacque da subito un’ottima intesa. Le mie  prime suore si stabilirono in Diocesi nel 1898 e da lì a pochi anni seguirono altre aperture sempre appoggiate e benedette dal benestare del presule. Ho potuto contare fino a 10 comunità, senza considerare le richieste che ho dovuto declinare per mancanza di suore. Cercavo sempre di inviare le suore  più preparate e più zelanti per le difficoltà a cui andavano incontro dal punto di vista apostolico, e perché contavo sulle lettere credenziali del Vescovo da inviare alla Santa Sede per la richiesta dell’approvazione. Mons. Sarti volle una copia delle Regole che al bisogno venivano trascritte a mano, un testo molto semplice e lineare. Sono convinto che proprio questa semplicità faceva risaltare l’originalità della fondazione.

Duomo Reggio Emilia
Duomo di Reggio Emilia

Il Vescovo non trascurava alcuna occasione per invitarmi a passare da lui quando mi trovavo in zona. Più di una volta mi trattenne a pranzo. Quando gli chiedevo udienza per regolare alcuni permessi relativi alle comunità  o alla mia predicazione, era felice di incontrarmi e mi faceva «un mondo di accoglienze» e se passando a  visitare le comunità non gli facevo visita per la fretta o per gli impegni in parrocchia, al mio rientro a Vicobellignano non me lo perdonava. Ho potuto percepire che la mia compagnia e le mie conversazione gli facevano piacere perché c’era sintonia. Non lo percepivo come un superiore ma come un confratello e questo rendeva tutto più informale  e mi faceva sentire accolto, libero da ogni timore e totalmente a mio agio. Poco prima di essere trasferito da Guastalla a Prato, chiese, anzi implorò,  la presenza di una religiosa insegnante per Reggiolo, appoggiò la richiesta del parroco di Fabbrico e insistette per l’apertura di una comunità a Casoni. Davanti a tante e insistenti richieste ne avanzai una anch’io: chiesi al Vescovo di venire a predicare le missioni a Vicobellignano. Non so se per contraccambiare o per amicizia, il Vescovo accettò.

 

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