«Approviamo e raccomandiamo…»

20 giugno 1901 -20 giugno 2016

Approvazione Bonomelli

«Io sacrificherei la mia povera  vita per l’approvazione della S. Regola», aveva confidato, nell’estate del 1900, costretta ormai a letto per un male incurabile, suor Maria Caccialanza a Ledovina Scaglioni. Morì agli inizi di settembre e l’approvazione diocesana, che arrivò nel giugno successivo (20 .06.1901), fu attribuita proprio all’intercessione di suor Maria.

Erano trascorsi 23 anni dagli inizi, secondo una testimonianza, 19 secondo un’altra e 16 secondo la data che viene considerata ufficiale. Non si possono considerare né tanti né pochi perché, sebbene don Vincenzo avesse un’idea chiara di ciò a cui voleva dar vita, nella realtà il tempo fu necessario per comprenderla meglio e per concretizzarla. Gli anni infatti consentirono alla «pianticella» di  svilupparsi e di dare frutti e buoni frutti.

Mons. Bonomelli li vide nella persona di don Vincenzo, non solo come parroco su cui poteva contare, ma come figlio obbediente di cui potè testimoniare piena adesione alle sue direttive, quando scrisse che si «sottomise pienamente» alle disposizioni ricevute in seguito alla controversia con le Orsoline di sant’Angela Merici, e altri buoni frutti li constatò nelle parrocchie dove erano presenti queste nuove consacrate.

La lettera di approvazione delle Regole e quindi del nuovo Istituto delle suore Figlie dell’Oratorio si conclude con un tocco personalissimo. Il Vescovo vuole richiamare l’attenzione dei parroci su questo nuovo carisma presente nella Chiesa locale e lo raccomanda loro perché ne prendano in seria considerazione l’utilità al servizio della pastorale giovanile. Bastava l’approvazione, ma Mons. Bonomelli ha voluto di suo pugno manifestare il suo apprezzamento che voleva diventasse anche quello del suo presbiterio.

Questo per onorare la verità dei fatti, che invece una interpretazione non autentica delle vicende vuole Mons. Bonomelli poco comprensivo nei confronti di don Vincenzo e quasi maldisposto.

Una approvazione carica di benevolenza, pertanto, che oggi continuiamo a considerare come pegno per un servizio privilegiato a favore dei sacerdoti: collaborazione spirituale ed apostolica.

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  1. Questo carisma ha attraversato il tempo, la storia, le distanze, le generazioni, fino ad oggi….con stupore e commozione guardo la storia della mia famiglia religiosa, orgogliosa di esser una Figlia dell’Oratorio! Il ritorno continuo alle radici, alle origini, dove tutto è incominciato ci doni la forza, il coraggio e la creatività per poter continuare nel tempo e nello spazio l’incarnazione del carisma! Auguri a tutte le Figlie dell’Oratorio e tutti coloro che con noi condividono il carisma!