San Vincenzo Grossi è tornato a Milano

IMG-20160508-WA0008 (640x520)Don Vincenzo ha trascorso il fine settimana tra i fedeli della parrocchia di san Pio V dove le suore Figlie dell’Oratorio sono presenti con una comunità che collabora nel territorio con un servizio di scuola dell’infanzia, e in parrocchia nella catechesi e nell’oratorio.

Lo aspettavano, gli avevano preparato nella grande chiesa uno spazio adeguato, una accoglienza come si deve, festosa e solenne, non come quando, più di un secolo fa, recatosi a Milano per alcune questioni da sbrigare, ed avendo chiesto la possibilità di celebrare la Messa in una delle tante chiese, ricevette un netto rifiuto.

Raccontando questo spiacevole inconveniente, don Vincenzo cercava di dare una spiegazione al rifiuto attribuendolo al suo aspetto, poco da monsignore e molto da campagnolo, aspetto che non dava garanzie al suo interlocutore.

Don Vincenzo non sfoderò armi del tipo: «Lei non sa chi sono io!»: era infatti il fondatore di una congregazione già approvata dal Vescovo Mons. Bonomelli, un personaggio ecclesiale di tutto rispetto, poteva contare tra i Padri Barnabiti conoscenze ed amicizie di prestigio!

Non si spaventò, andò altrove e trovò la possibilità di celebrare in una chiesa dove era felicemente conosciuto e serenamente apprezzato.

Oggi la comunità parrocchiale di san Pio V si è stretta attorno ad un santo semplice, ad un parroco, che altro non vuole che essere per i fedeli un richiamo verso Dio.

Non possiamo lasciare alla casualità la coincidenza di questa peregrinatio di san Vincenzo a Milano e la festa dell’Ascensione. San Vincenzo convoca intorno a lui fedeli e devoti, ma addita il Cielo, indica Gesù e la sua missione come prioritarie anche al timore di essere pochi, maldestri e titubanti.

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