8 marzo: festa della donna
Nel giorno in cui l’attenzione
di tutti viene concentrata sulla donna e sui suoi valori, il pensiero corre ancora una volta a don Vincenzo: che idea aveva della donna? E soprattutto: se, e come, in un tempo storico in cui la donna era ai margini della società e, ahimè, della chiesa, ha contribuito alla sua promozione e riscatto?
Dalla conoscenza che abbiamo di Don Vincenzo possiamo affermare, senza timore di essere smentite, che svolse un’efficace opera di promozione a favore della donna.
Probabilmente questo sarà l’argomento di un futuro post. Qui ora diamo solo alcune pennellate, poche, ma sufficientemente indicative.
La sua opera ha toccato i diversi ambiti del mondo femminile, dando ovviamente priorità a quello pastorale, essendo quello il suo punto di osservazione e di azione.
Valorizzò il ruolo delle madri di famiglia spiegando che la loro era una missione, molto simile a quella del sacerdote. «La donna – diceva – deve essere il sacerdote della famiglia e deve compiere nella famiglia quello che il parroco compie e insegna nella Chiesa».
Si prese a cuore le giovani che si erano allontanate dalla vita della parrocchia. Fondò, per questo, un Istituto di religiose che dovevano cercare il contatto con loro e prendersi cura della loro formazione umana e cristiana, in uno spazio familiare come l’oratorio, senza costringerle in collegi e altre strutture simili.
Volle le sue suore, le Figlie dell’Oratorio, libere dai comuni schemi esteriori di consacrazione, e affidò loro la missione di collaborare da vicino con i parroci. In questa partecipazione più stretta al ministero pastorale del sacerdote, prendeva forma una propria ministerialità femminile.
Possiamo dire che anticipò, per la donna, i tempi sia sociali che ecclesiali!
Credo che San Vincenzo, come per altri sacerdoti, abbia scritto la storia della vita della Chiesa con e per il popolo, cosa che non si legge sui manuali della storia ufficiale, ma la si respira nell’aria : per questo la sua persona è attuale in una giornata come quella di oggi in cui la donna sembra al centro ma effettivamente è diventata spot
Quando san Vincenzo pensa alle Figlie dell’Oratorio, le pensa come vere religiose, ma vicine alla gente e in mezzo al popolo……suore ma anche donne capaci di arrivare nei luoghi piú abbandonati delle cittá e delle campagne…..celebriamo questa intuizione di san Vincenzo e chiediamo la grazia di poter testimoniare attraverso la tenerezza, l’accoglienza, la solidarietá il volto “materno” di Dio.
Dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna.
Dopo san Vincenzo Grossi e sulla traccia del suo Carisma ci sono state molte “donne” sue figlie spirituali. Umili o intraprendeti, sconosciute o di rilievo, madri, sorelle, amiche, educatrici, con la propria unicità e modalità hanno lasciato un segno nella storia di molte generazioni di bambini, fanciulli e ragazze. E’ la “vita” che continua per la fecondità dello Spirito di Dio.
Sr Francesca Piccinini diceva sempre: “Prima di essere suore, consacrate, dovete essere “donne” nel vero senso della parola”. Con Tonino Bello dico: “Santa Maria, donna vera, icona del mondo femminile”, aiutaci ad essere, come Te, donne vere, per essere vere consacrate!”