Gli scritti di don Vincenzo – Seconda parte

DSC03738 (640x484)Del periodo dopo il suo trasferimento a Vicobellignano, si trovano pochi scritti. Ciò può far ritenere che abbia rallentato questo fecondo esercizio a causa della parrocchia più numerosa ed impegnativa; inoltre  molta parte del suo tempo era occupato dagli impegni che gli esigevano la nuova fondazione e anche dalla predicazione fuori parrocchia. Sono numerose le conferenze che non riportano alcuna data e che non offrono elementi per potergliela attribuire, anche solo per supposizione. Potrebbero essere anteriori a questo periodo, non si sa. Un fatto è certo: la stima di ottimo predicatore di cui godeva in Diocesi e fuori diocesi e le continue richieste a predicare sono la riprova che non aveva smesso la buona abitudine di meditare la sacra Scrittura, di studiare i documenti del Magistero e di approfondire la teologia. Alcune Conferenze alle religiose sono state scritte negli anni che vanno dal 1890 al 1893, perché lui stesso vi apponeva la data e spesso anche l’ora. Anche gli esami di coscienza, se pure senza data, possono essere di questi anni perché sono destinati alle religiose. Degli anni di Vicobellignano, esattamente dal 1889 fino alla sua morte, è rimasta una fitta corrispondenza con le suore  da cui emerge una versatilità interessante.

Don Vincenzo non sembra abbia scritto per i posteri…, ma per uso personale e pastorale e per rispetto ai suoi uditori, ai quali non rivolgeva solo calde raccomandazioni moraleggianti, ma argomentava le sue affermazioni fondandole biblicamente e teologicamente, a volte anche attingendo ai padri della Chiesa o ad autori moderni. Nelle testimonianze ai processi viene ripetuto da più persone che ciò che attirava molti uditori alla predicazione di don Vincenzo non era la sua oratoria ma i contenuti sodi e concreti.

Oggi possiamo attingere con abbondanza a tali scritti per essere accompagnati nella vita quotidiana dalla parola di don Vincenzo. Il linguaggio e l’impostazione del pensiero risentono, ovviamente, dell’abbondante secolo che è trascorso come pure di una spiritualità e teologia che dovevano difendere la dottrina ma soprattutto i fedeli dall’avanzare di due ideologie opposte tra loro eppure entrambe molto deleterie: il giansenismo e  il modernismo.

Noi vogliamo cogliervi la sollecitudine del padre soprattutto nello spezzare il pane della Parola della Scrittura per la fame di senso dei suoi figli, quanti lo riconoscono come maestro e guida di vita cristiana.

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  1. I “pensieri”, già diffusi tra noi da un po’ di anni, che suor Vittoria Ligabue ha curato con grande pazienza e competenza, cogliendo, come ape laboriosa, il nettare migliore dalla montagna di pagine uscita dalla penna, dalla mente e dal cuore di Don Vincenzo, sono autentiche gocce di miele spirituale, piccoli raggi di luce sottili come quelli che entrano dalle fessure ma capaci di orientare nel buio, compendi di profonda spiritualità facili anche da ricordare nell’intrico delle nostre giornate.

  2. Perle di gran valore, che mi permettono di cogliere l’essenza del mio Fondatore, che mi conmuovono, mi riempono di stupore, mi spronano e mi fanno rimettere continuamente nel cammino del vangelo e del carisma.