Natale! Ma quale Natale?

Questo è il tempo in cui all’improvviso la città si sveglia con l’abito natalizio.

Nelle strade, le luminarie, quasi a voler neutralizzare il buio che sta prendendosi molto spazio nelle nostre giornate, volteggiano sulle teste dei passanti nelle forme più svariate; addobbi ora sofisticati  ora rustici  decorano portoni e finestre.

Natale si annuncia così, ma: quale Natale?

San Vincenzo Grossi nel 1876, parroco a Regona, preparando l’omelia per la terza domenica d’Avvento scriveva:

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«Si avvicina il bellissimo giorno del S. Natale…

Ma siamo preparati come si deve?

In qual modo dobbiamo riceverlo?

Ce lo insegna il Battista: preparatevi a ricevere il Signore».

Sono parole secolari, ma molto attuali.

Continua a scrivere don Vincenzo:

 

«San Giovanni gridava che bisogna prepararsi a ricevere il Signore!

A noi pure sono indirizzate le medesime parole

Ma quale preparazione intendeva?

Dar mano alla riforma della nostra vita.

Cioè  toglierci di dosso ogni pigrizia.

Come colui che si trova in fondo a una valle, e dice:

Non posso salire il monte, rimarrò nella valle delle mie miserie.

Ecco i paurosi! Poveretti!

Ma se mettessero mano all’opera,

troverebbero che le cose non sono così difficili come se le immaginano.

Dio non sarà, forse, con loro?»

Non è mai tardi per dare ascolto al grido del profeta: Natale è ricevere il Signore!Accogliere Gesù (640x431)

Rispondi

  1. Vincenzo si “merita” la santità anche solo per queste parole che scuotono e ci fanno togliere lo sguardo da ciò che Natale non è, pur facendo tanta atmosfera! Abbiamo trasformato questa festa nella festa dell’ipocrisia, scandalizzandoci se non ci permettono di fare i presepi ma col cuore lontano da Dio….

  2. Grazie don Vincenzo perchè nell’invito a prepararci al natale usi il verbo “ricevere” il Signore. Sì, perchè Lui sta alla porta e bussa…aprire è riceverlo.

  3. Il ricevere é l’arte dei bambini perché piccoli, bisognosi e dipendenti…..diventando adulti si ha paura di ricevere perché é sempre meglio apparire autosufficienti….. Il Natale ci apra a questa dimensione cosí evangelica come quella di ricevere…..san Vicenzo Grossi aprici all’arte di ricevere!

  4. Quale Natale? Per me e per la comunità Giovanile, la preparazione al Natale é guidata da questa domanda: siamo dei parassiti? I parassiti sono esseri che vivono a spese di altri, si alimentano di altri per essere qualcuno, però questa vita col tempo ti fa fuori e per questo il Maestro, Gesú di Nazareth, si fa bambino mettendosi nelle tue mani come cibo per dire a ciascuno di noi: “Non ci sto a perderti… Mangia me…”. San Vincenzo aiutaci a vivere dall’amore che riceviamo!